L’uomo è l’unica razza animale a modificare così profondamente il proprio habitat al punto da compromettere la propria salute e l’ecosistema che lo circonda. Negli ultimi decenni, in particolare, abbiamo assistito ad un incremento di comportamenti dannosi come un preoccupante aumento del consumo di suolo che provoca una riduzione delle aree verdi. Paradossalmente quello che dovrebbe essere il luogo costruito appositamente per la vita umana stenta a fornire il cibo necessario alla nostra stessa sussistenza, costringendoci a importare alimenti da paesi sempre più lontani. Si rende necessario un ragionamento critico più vasto sulla necessità di tutelare il pianeta dai nostri comportamenti sconsiderati. Pensando ad una costruzione è spontaneo immaginare che debba ospitare ancora e sempre persone, quella che proponiamo ha un fine completamente diverso. I Walkers cammineranno sulla città di Bologna e saranno indispensabili quando, nel futuro distopico che immaginiamo, l’espansione della città sul territorio circostante avrà consumato gran parte della fascia verde che ancora resiste. In questo futuro terribile l’uomo sarà costretto a ricreare artificialmente in verticale gli spazi verdi che ha distrutto per fare spazio al cemento. Il ruolo dei Walkers sarà anche formativo oltre che produttivo, i bambini infatti, potranno osservare dal vivo come si coltiva. Quando la natura sarà definitivamente lontana dalle nostre case le persone potranno ritrovarla tra le pareti di questi giganteschi contenitori, e nella piazza sospesa a 430 metri di altezza potranno fuggire dalla cortina di tossicità che impregna l’aria che questi grandi polmoni verdi contribuiranno a risanare. Per la prima volta, dopo decenni, in città vivranno agricoltori che ogni mattina si recheranno al lavoro raggiungendo i loro campi verticali.